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Anac, “indicatori specifici” per prevenire la corruzione

Allo studio alert per stabilire quanto è alto il rischio che si possano verificare fatti di corruzione in una determinata amministrazione e quanto sono efficaci le misure anticorruzione adottate dagli enti. Confronto tra banche dati di varie amministrazioni pubbliche, come l’Istat, Mef, ministero dell’Interno e della Giustizia e tanti altri enti Prevedere il rischio di episodi di corruzione, attraverso misurazioni scientifiche, e prevenirli. L’obiettivo è quello di un progetto riguardante le amministrazioni pubbliche e pronto ad essere realizzato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione nei prossimi mesi.

 

Misurare il rischio di corruzione
L’iniziativa, realizzata grazie a fondi europei e dal titolo “Misurazione del rischio di corruzione a livello territoriale e promozione della trasparenza”, punta a realizzare degli indicatori scientifici in grado di stabilire quanto è alto il rischio che si possano verificare fatti di corruzione in una determinata amministrazione (“indicatori di rischio”) e quanto sono efficaci le misure anticorruzione adottate dagli enti (“indicatori di contrasto”). Per questo motivo saranno prese in esame e confrontate le banche dati di varie amministrazioni pubbliche, come l’Istat, Mef, Ministero dell’Interno e della Giustizia e tanti altri enti.

 

Gli indici
Il tasso di proroghe e di affidamenti diretti sono alcuni degli indici che saranno utilizzati, ma “indicatori di anomalia” potranno essere anche il ricorso a lavori in somma urgenza, la congruità dei prezzi pagati, il tempo medio richiesto per presentare le offerte o le gare in cui si è presentata solo un’azienda. Un’indagine conoscitiva simile fu svolta dall’Anticorruzione dopo l’inchiesta “Mondo di Mezzo”, che aveva portato alla luce una serie di episodi di corruzione nella politica romana.

 

Gli affidamenti diretti
Dallo studio dell’Anac sulle modalità di assegnazione degli appalti a Roma emerse che la percentuale di proroghe o di affidamenti diretti (ovvero senza gare pubbliche) era superiore al 90% nei settori del verde e del sociale: questi ultimi erano proprio quelli interessati dall’inchiesta. Ora, con il nuovo progetto, l’Anticorruzione punta a prevedere proprio il rischio che si riverifichino episodi di questo tipo a Roma e in altre città.

 

Le amministrazioni ad alto rischio
Per stilare una classifica delle amministrazioni esposte al pericolo di illeciti saranno passate al setaccio le informazioni preziose di grosse banche dati: oltre a quella dell’Anac sui Contratti Pubblici, saranno prese in considerazione quella relativa all’esercizio dei poteri disciplinari da parte delle amministrazioni pubbliche, quella del Sistema d’Indagine, banche dati derivanti dal sistema informativo del casellario giudiziale con dettagli sulle condanne per reati contro la Pubblica amministrazione, sugli intermediari finanziari e sulle segnalazioni delle operazioni sospette, sulle imprese profit e non profit, sulla spesa degli enti locali, sui procedimenti giurisdizionali ed altre ancora. Sarà proprio l’Anac in occasione della Giornata internazionale contro la corruzione, a tenere un convegno a Roma sul rating d’impresa, di legalità e di sostenibilità come strumenti di prevenzione e opportunità per le piccole e medie imprese.

 

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